E oggi parliamo di viaggi con un’altra persona. E di amore, perchĆ© sempre di amore si tratta, per la mia migliore amica. Per chi come me non ha una famigliaĀ tradizionale gli amici sono tutto, motore della vita con cui condividere emozioni, gioie, delusioni, sorrisi, lacrime. Ho sorelle adottive, amici del cuore ma LEI ĆØ quella con cui ho condiviso piĆ¹ pezzi di vita. Si chiama Chiara e siamo amiche da quarantanni. Anzi questāanno quarantuno. Mai una lite, mai uno screzio. Insieme abbiamo veramente girato mezzo mondo, protette dalla buona stella che la segue dal suo primo giorno di vita. Chiara ĆØ un pochino piĆ¹ grande di me, ma ha il mio stesso animo curioso e ragazzino. Eā buddista, e forse a questo ĆØ dovuto il suo placido carattere. Per me, che spesso sono un cerino pronto a prendere fuoco, un toccasana. Ā Non guida, non sa leggere le cartine, non parla inglese. Ma ĆØ la compagna di viaggio perfetta, quella con cui andrei ā e sono andata āin capo al mondo, sempre col sorriso. Una volta, in Alsazia, con un delizioso b&b prenotato nella parte francese, siamo finite, con lei che leggeva la cartina, nellāAlsazia tedesca. Unāora e mezzo di guida sotto la pioggia battente, a un certo punto ci fermiamo e lei si offre di scendere e chiedere informazioni. Senza sapere di essere in Germania, becca due che parlano francese che le danno la lieta novella. Maā¦.unāora e mezzo indietro, altri 40 minuti di viaggio e a notte fonda arriviamo al nostro b&b. Dove, molto carinamente, ci avevano lasciato la cena in caldo.
Quando abbiamo abbandonato le cartine per il piĆ¹ moderno navigatore, ĆØ andata meglioā¦.lei lo ha guardato con diffidenza, ma ha imparato ad usarlo. Fino ad un giorno, epico, in cui io, impostata la nostra destinazione, le ho chiesto di seguire mentre io, come sempre, guidavo. Lāho vista un attimo perplessa, mentre mi diceva: veramente qui dice NOā¦.Il povero navigatore intendeva Nord-Ovest, ma lei lo aveva preso per un perentorio diniego! Alla destinazione successiva, che diceva SE, non ha osato replicare, ritenendola possibilistaā¦ Ma pur non avendo rapporti di alcun genere con guida e lettura cartine, ha il dono di saper risolvere situazioni drammatiche. Come quella volta a Marsiglia. Dormivamo, per risparmiare, in un motel un poā fuori cittĆ dove si entrava solo con la tessera magnetica, niente portineria, niente umani con cui relazionarci. La prima sera, col fido navigatore, rientriamo tranquille. La seconda sera, il sindaco di Marsiglia, li mortacci sua, decide di chiudere il tunnel sotto il quale passavamo per fare dei lavori. Noi non lo sapevamo, il navigatore nemmeno. Inizia cosƬ la due ore piĆ¹ angosciante della mia vita. E credetemi, due ore sono MOLTO lunghe! Al suono della perfida parolina āricalcoloā ci ha condotte alternativamenteĀ nelle periferie piĆ¹ buie e pericolose, di fronte ai piloni di unāautostrada in costruzioneā¦per poi riportarci, fatalmente, nel centro di Marsiglia. La Chiara serafica, io un poā meno. āAllora, questa ĆØ lāultima volta che ci provo, prima che mi venga una crisi isterica. Se ci riporta qui, dormiamo in un albergo in cittĆ e domattina, col sole, affrontiamo la situazioneā. Partiamo per lāennesima volta verso il nulla quando la Chiara, con un colpo di genio, si spenzola dal finestrino e urla con tutto il fiato che ha in corpo al guidatore di un camion dellāimmondizia :āMonsieur, sāil vous plait, on rechercheā¦..il cazzo di paesino dove stavamoā E lui, miracolo: āIo vado lƬ, seguitemiā. Incredule – dopo 120 minuti per 12 km – Ā siamo arrivate. Lei mi ha scoccato un āocchiata: āHai visto, sono stata brava, non mi sono nemmeno innervositaā¦ā Io la amo.