Gli occhi golosi e curiosi di Nicola Mondaini

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Nicola Mondaini urologo-andrologo, ricercatore, medico. Cinquantenne, amante del proprio lavoro e della vita. Famiglia, amici, un buon libro ed è felice.

www.nicolamondaini.it

Se ti dico gourmand eyes, così senza pensarci, a cosa li associ?
Li associo a tutti i giovani ricercatori, la curiosità io la vedo nella ricerca, nel ricercatore di 30- 40 anni, l’età dove uno produce scientificamente il massimo, c’è un grande entusiasmo, se ami la ricerca puoi diventare protagonista, hai finito gli studi, inizi il lavoro ma non sei ancora influenzabile da elementi esterni. I grandi lavori scientifici sono tutti stati fatti dai 30, 35 anni, in questi anni nascono le grandi idee, e a me piace tanto avere sempre giovani intorno.

Occhi golosi, curiosi… di cosa?
Goloso di cibo, la mia grande tragedia! Soprattutto di dolci, vengo da una famiglia con problemi di diabete e quindi devo controllarmi, ma la vita per me dovrebbe iniziare la mattina al bar con il cappuccino e il budino di riso, di cui sono un cultore. Adesso non posso più farlo tutti i giorni, ma quando sono all’estero mi manca questo, altro che la pizza!
La curiosità è sempre orientata verso la ricerca, in questo periodo pur essendo urologo, ho studiato il Covid ed ho lanciato un’idea a una rivista scientifica, poter utilizzare farmaci come Viagra e Cialis per il paziente con Covid: questa patologia colpisce l’endotelio, il rivestimento di tutti i vasi del corpo umano, e questi farmaci, agendo sull’endotelio, potrebbero essere utili in gestione post Covid, rigenerandolo; c’è già un gruppo di ricerca americano che lo sta studiando.

Amore, cibo, vino: in ordine di preferenza, parliamone!
Amore al primo posto! Che  per me, paradossalmente, è anche lavoro, io sono un urologo cha ha dedicato 25 anni della sua vita all’andrologia, scienza medica che si occupa della sessualità, e le problematiche sessuali dietro hanno sempre anche storie di persone, quindi l’amore è di sicuro al primo posto nella mia vita personale e professionale.
Del cibo sono goloso, mi piace la socialità, mi piace mangiare bene, sperimentare cucine di tutti i tipi: amo l’etnico, ho vissuto due anni a Londra, e il mio compagno di casa era un avvocato indiano che cucinava benissimo: la cucina indiana non ha – quasi – segreti per me!
Il vino mi piace, e mi sono avvicinato a questo mondo nel 2009, fondamentalmente perché mi hanno mandato all’ospedale di Santa Maria Annunziata di Firenze, ovvero in mezzo al Chianti. Avevo questo ufficio da cui vedevo filari e filari di vigne e siccome già allora mi occupavo di andrologia, quindi di sessualità,  mi venne l’idea di occuparmi del rapporto fra vino ed eros.
Dagli anni 80 si pensa che il vino rosso abbia effetto positivo sul colesterolo, mentre sull’uroandrologia non c’era nessun tipo di studio. Il vino è formato da due sostanze, la componente alcolica che può avere effetti sia positivi che negativi, e poi i polifenoli, il resveratrolo, ma per assumere abbastanza resveratrolo dovresti bere 5 lt di vino al giorno e quindi non è possibile; la mia idea è stata di agire in modo diverso, cercare di capire cosa succedeva su una fetta di popolazione: ho preso un campione di 1000 donne abitanti in Chianti –  astemie o bevitrici con frequenza quotidiana –  per  vedere l’effetto sulla sessualità; ho utilizzato questionari validati scientificamente per indagare sulla loro vita sessuale e lo studio è durato un anno e mezzo; la conclusione è stata che una modica quantità di vino, un bicchiere, massimo due al giorno hanno un effetto migliorativo sulla sessualità, i polifenoli agiscono sull’endotelio e migliorano la qualità della vita sessuale delle donne. Appena pubblicato, il mio  lavoro scientifico ebbe un rimbalzo mondiale, sono stato chiamato da BBC radio –  l’intervista l’ha ascoltata mezza Inghilterra – ne hanno parlato il  Wall Street Journal, Wine Spectator, il  New York Times; contemporaneamente al lavoro scientifico, si fece  un convegno, così mi venne l’idea di scrivere un libro, Vino e Eros, nato pensando di vendere 1000  copie: ne ha vendute più di 20.000! Sono stato invitato in mezza Italia, dal  Caffè estivo della  Versiliana, a Vinitaly, a Porta a Porta, entrando quindi molto a contatto col mondo del vino. Un mondo che penso andrebbe raccontato nelle scuole, i ragazzi avrebbero bisogno della cultura, di capire cosa è il vino, di sentire la storia della nascita di un prodotto dalla terra, qualcosa che i cinesi non ci possono copiare! E così è nata la mia passione,  mi piace cercare etichette meno conosciute perché secondo me un vino veramente buono con 20, 30 euro bisogna trovarlo. E si trova!

Un’esperienza d’amore che vuoi raccontare.
Quella con mia moglie! Tutto è nato una sera a una festa dove lei era nella compagnia dei miei fratelli gemelli più piccoli –  io sono considerato il terzo gemello perché siamo uguali -io mi avvicinai, lei fu carina e gentile, convinta di parlare con uno dei miei fratelli. A un certo punto: ma sei Alessandro o Luca? Veramente sono Nicola… e stiamo insieme da 28 anni! Grazie ai gemelli, perché lei non avrebbe mai parlato con uno sconosciuto.

Il sesso è stato come te lo eri immaginato da piccolo? Meglio, peggio?
Meglio e siccome io tutti i giorni vedo una fascia età dai 20 a oltre gli 80 che mi parla di sesso, mi rendo conto che abbiamo  una generazione di 20/30 enni che pensano di sapere tutto del sesso tramite la tecnologia e invece sono molto più ignoranti di un anziano! Molti non vivono bene la sessualità, mentre io, che ho vissuto in una famiglia rigida dove la sessualità era tabù, con i miei due figli 13 e 8 anni maschi, ho rapporto molto libero. Qualche anno fa la maestra del primo, che allora era in 5.a elementare, mi ha invitato a fare una lezione sulla sessualità, in una scuola cattolica; avevano 10 anni, quindi tutto partiva da come nascono i bambini, all’inizio con  una diapositiva molto cauta, una cicogna…..all’unisono, tutte le mani alzate: sappiamo benissimo come nascono i bambini! La lezione ha preso tutta un’altra piega da come me la ero immaginata! E la maestra Margherita, ora insegnante del mio secondo figlio, mi ha già prenotato fra 3 anni per un’altra lezione.
Oggi si fa un uso ludico di farmaci come Cialis, abitudine che nasce negli anni 2000 nella comunità gay a Los Angeles, poi a Soho e poi in Europa per gli etero, spesso abbinato all’uso di droga: la droga come anti inibente, i farmaci per l’erezione: ma l’associazione  di  Viagra ed exctasy crea davvero danni ingenti! L’ansia da prestazione dei ragazzi è enorme, non vogliono nemmeno fermarsi un momento per farci una risata su e ripartire, lo trovo assurdo. Questi farmaci sono eccezionali per chi ha problemi, basta comprarli in farmacia e diffidare del mercato di Internet, online c’è davvero roba pericolosa, perché non sai cosa c’è dentro. Fallire una volta è successo a tutti, e non è certo un dramma! Io avevo 20 anni, ero perdutamente innamorato di una ragazza e dopo tanti rifiuti all’improvviso una sera lei si concede, così, senza preavviso. Io che ormai avevo alzato bandiera bianca, beh, non ci sono riuscito! La sua frase “ma che ti succede?” mi diede il colpo di grazia.  Ma, come si faceva allora, gli ho dato il giusto peso! Anni dopo studiando andrologia ho capito i meccanismi alla base di una defaillance, l’ansia da prestazione, un meccanismo drammatico per un uomo, perché se interviene è quasi tecnicamente impossibile uscirne. La cosa migliore è riderne con gli amici. Se continui a pensarci diventa un’ossessione.

Il vino può essere sensuale?
Assolutamente sì, già nella parola vino, che ha diverse ipotesi sull’etimo, una viene dal sanscrito e sarebbe Venus, Venere, già dentro c’è la parola amore, è talmente chiaro che Eubulus nel 300 ac diceva una tazza di vino per gli amici, due tazze di vino appartengono all’amore, la terza tazza induce il sonno e la quarta la violenza.

Berresti ad occhi chiusi?
Mi piacerebbe, siamo in un mondo molto legato alle etichette e invece uno deve amare quello che gli piace, svincolato dall’immagine!

Hai mai conquistato una donna con il vino?
Sì, sono un po’ all’antica e per me conquistare una donna vuol dire invitarla a cena fuori, dove nel centro del tavolo c’è una bella bottiglia di  vino rosso. Quindi ho sempre evitato  le astemie!

Cucinare insieme ad una donna può essere erotico?
Sì ed è la mia grande pecca, perché non lo faccio, anche se a volte ho cucinato e lo facevo bene, ma sono sempre molto di corsa, però mi dispiace, mentre mio figlio 13enne è un grande cuoco, la mamma gli ha detto che è un’arma in più per conquistare le ragazze. Cosa non si inventa per avere un po’ di aiuto in casa…

Vino, bollicine, ebbrezza, la testa gira e i sani principi vacillano: parliamone. La cosa più divertente che hai fatto da ubriaco?
Sicuramente durante le vacanze dei 20 anni a Paros con amici del Liceo, che tuttora frequento; era comunque  una situazione dove non c’era da prendere né macchina  né motorino quindi il danno era  minimo. Ma una notte – avevo bevuto talmente tanto che sentivo una congestione in arrivo – beh ho dormito sul cofano di una macchina perché sentivo il bisogno di un posto caldo! Sono stato svegliato alle 5 del mattino da due inglesi che sbraitavano. La macchina era la loro, e non l’avevano presa bene.

Il tuo codice erotico nel bicchiere.
Io direi  non lasciare mai il bicchiere di una donna vuoto, questo me lo ha detto una fidanzata tanti anni fa, che mi ha insegnato a scegliere i vini

Cibo del cuore.
Melanzane alla parmigiana, mia mamma  è di origine napoletana, per me le sue rimangono insuperabili e irraggiungibili.

Bevanda del cuore.
Un buon bicchiere di vino rosso

Donna del cuore.
Sicuramente una non astemia!

Capelli dorati come il grano, pelle di pesca, labbra come susine… continua tu.
Banana! Sono un andrologo ed esperto di patologie del pene: una è la malattia di Peyronie, ovvero il pene curvo, rappresentato sempre dalla banana

Cosa vorresti davanti agli occhi, ADESSO?
Vorrei sempre avere i miei figli, dato che li vedo poco. Il lockdown mi ha fatto stare tanto tempo con loro, vorrei continuare!