Giorgio Giorgetti è uno schizofrenico che si crede giornalista, sommelier, cuoco: come criticarlo, se parla spesso da solo? Quattro anni fa ha creato Cucino di Te per fare il personal chef, sognando di camparci. Prima o poi.
Se ti dico gourmand eyes, così senza pensarci, a cosa li associ?
Penso a una via di qualche paese orientale tipo Bangkok, carica di bancarelle di street food, con tutti i colori, una quantità enorme di sollecitazioni, una sollecitazione costante della mente, ancora prima che dei sensi.
Occhi golosi, curiosi…i tuoi sono occhi che hanno visto tanto, che hanno scritto tanto. Di cosa sei ancora capace di essere goloso, curioso?
Io sono veramente goloso della curiosità, non riesco a smettere di essere curioso delle cose, i miei interessi cambiano continuamente, ho fatto il giornalista per questo. La cosa più bella di fare questo mestiere è che puoi conoscere tutto, posso essere vecchio acciaccato e non più forte come a 20 anni, ma una cosa rimane, la curiosità! E se vedo un tutorial su come si fa a realizzare una cravatta, bene, io voglio fare una cravatta! E subito!
Amore, cibo, vino: in ordine di preferenza, parliamone!
Prima di tutto l’amore, non paragonabile agli altri due!
Poi il vino, perché è stato il mio primo amore; avevo 14 anni era Natale e avevo ricevuto una mancia da mio padre: la bellezza di 12.000 lire e potevo comprarmi quello che volevo.
Scegliendo su un catalogo, ho comprato una cassetta degustazione con bottiglie a caso. Per Natale apro una bottiglia di vino dolce, un Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, e da questa bottiglia esce un profumo di rosa di bosco incredibile! Il primo e vero colpo di fulmine della mia vita! Ho cominciato a urlare ma lo sentite anche voi???? Il profumo è pazzesco!!! Da quel momento in poi ho cercato tutta la vita di conoscere il vino. Il cibo per me è qualcosa di diverso, che mi appaga i sensi e anche la fame; il vino è l’incanto della mente e del corpo al tempo stesso, Luigi Veronelli ha scritto: Il vino è il canto della terra verso il cielo, e per me lo è stato davvero.
L’amore per il cibo è il tentativo di essere più bravo di mia madre, tagliare il cordone
ombelicale; volerla superare è stata la cosa che mi ha spinto nell’imparare sempre di più a livello di cibo. L’altro giorno ha fatto una teglia di parmigiana, le ho detto buonissima! e lei, guarda questo complimento mi fa felice, perché me lo dice un cuoco! Per lei un vero mestiere, non come quello del giornalista.
Il cibo è stato il treno che mi ha portato verso l’indipendenza dalla famiglia. Io cucino da quando avevo 20 anni, tutti i giorni. E ancora mi piace!
Un’esperienza d’amore che vuoi raccontare.
Ogni volta che cucino per un cliente, che sia donna o uomo, è sempre un’esperienza d’amore, creo complicità con le persone, non propongo mai un menu, lo facciamo insieme. L’amore è un po’ complicità, cercare di arrivare insieme a una bella esperienza, quando trovo il cliente che capisce che sta per vivere un’esperienza particolare, io divento il braccio e in parte la mente di un desiderio che lui ha dentro di sé ma non riesce ancora ad esprimere. In un certo senso assomiglia a un’esperienza sessuale, tutti e due inseguiamo un sogno.
Il sesso è stato come te lo eri immaginato da piccolo? Meglio, peggio?
Il sesso è stato più bello da grande, ma la forza dell’immaginazione che avevo da piccolo è quella che oggi mi manca e vorrei che ci fosse anche quando, insieme ai miei clienti, creiamo un menu. Mi piacerebbe ritrovare la forza che avevo da giovane!!!
Tu sei un raffinato gourmand, ami cucinare, sperimentare, e naturalmente mangiare. Il cibo può essere sensuale?
Sicuramente sì, però io sono una persona molto cerebrale, per me è sempre questione di tecnica, arrivo a una sorta di eccitazione fisica col cibo quando scopro che tecnicamente è fatto bene, sia con i piatti degli altri che con i miei; io sono ipercritico, e quando riesco a fare una cosa tecnicamente perfetta, sono eccitatissimo! Amo il cibo semplice e più è qualitativamente elevato, più ne sento la forza erotica; una mozzarella fantastica grondante latte, un pomodoro maturato al sole, l’olio profumato…. mi fa godere più di tante altre cose, l’eros vero e proprio lo trovo in queste cose, è come affondare le mani nel corpo di una donna. Noi tutti vorremmo questo, un
sesso che non dà preoccupazioni, sano, pulito. Eros uguale cibo semplice ma perfetto. Come un orgasmo, semplice potente e immediato! Te la godi in quel momento!!
Mangeresti ad occhi chiusi?
Mangio solo ad occhi chiusi, li apro per guardare dove sono le forchette; io metto il boccone in bocca e istintivamente chiudo gli occhi. Il gusto e l’olfatto, non voglio altri sensi, mentre mangio!!!
Sono un po’ controcorrente, deve veramente parlarmi in bocca il cibo. Mangio ad occhi chiusi e mi fido ciecamente della persona che mi ha preparato il piatto. Il cibo è un atto di amore; io tutti i giorni cucino colazione pranzo e cena e amo farlo, lo faccio per amore
Hai mai conquistato una donna con il cibo? Racconta!
Sì questo è il mio lavoro!!! Le devo conquistare proprio tutte! La cosa più intrigante con la cliente è il primo approccio, mi contatta, mi chiede di mandarle proposte di menu. E io rispondo che no, io non ho un menu, se vuole lo costruiamo insieme…All’inizio
dall’altra parte c’è sempre ritrosia, diffidenza, “non so cosa mi piace…” Ma quando comprende il mio progetto, si scioglie! E insieme capiamo cosa le piace davvero, il suo profilo gustativo. Come un corteggiamento. Lo stesso succede con gli uomini. Sono uno chef bisessuale…. L’ultima donna che ho conquistato risale a qualche giorno fa, era l’anniversario dei 10 anni di matrimonio organizzato a sorpresa dal marito, ho portato tutto, tovaglie, posate, bicchieri… Lei è tornata a casa con il marito e si è trovata davanti un energumeno con mascherina nera che cucinava! Superato lo choc, tutto è andato a meraviglia e penso che, nonostante il Corona Virus, ricorderà questo anniversario come il più bello del matrimonio. Con un menu disegnato sui suoi gusti insieme al marito.
Cucinare insieme ad una donna può essere erotico?
Secondo me no, io sono estremamente timido e insicuro, se cucino con una persona sento ansia da prestazione, e sono anche un po’ irascibile, se vedo che qualcosa che non va mi incazzo e lo esterno con grande veemenza!
Il tuo sogno proibito in campo culinario?
Che qualcuno, meglio qualcuna, cucini per me!!! Speriamo che prima o poi diventi realtà, ma ahimè non succede mai!
Vino, bollicine, ebbrezza, la testa gira e i sani principi vacillano: parliamone. La cosa più divertente che hai fatto da ubriaco.
Me l’hanno raccontata perché non me la ricordo, facevo il militare, avevo 25 anni, la mattina, risvegliato dal coma etilico, ho appreso che la sera prima in camerata ho tenuto per due ore una lezione di grammatica latina! Uno dei miei camerati mi disse che grazie a quella lezione – lui che aveva lasciato il liceo – era rimasto così entusiasta che una volta a casa, ha ripreso a studiare. Peccato non ricordare nulla!!!
Il tuo codice erotico nel bicchiere.
Credo di essere l’unico italiano in Italia che ti dice questo, un giorno mia moglie mi ha fatto un mezzo regalo (intero sarebbe solo per me, ma viene sempre anche lei…), un viaggio a Jerez de la Frontera, dove si fa lo sherry, di cui allora non sapevo nulla, ne ho bevuto un bicchiere ed è stato come chi prova il crack, mi è venuta la scimmia, e ogni due anni vado in pellegrinaggio a Jerez, e mi faccio il giro dei bar sorseggiando questo vino meraviglioso!
Cibo del cuore, bevanda del cuore, donna del cuore.
Cibo, la caprese: mozzarella pomodoro basilico e olio extra vergine di oliva che abbia senso, “pisciato dagli angeli”, come diceva mio nonno.
Bevanda, senza nessun dubbio, lo Sherry secco!
La donna del cuore è mia moglie, perché è l’unica persona al mondo a cui ho chiesto di sposarmi prima ancora di baciarla e di farle la dichiarazione! E visto che stiamo insieme da vent’anni, direi che ci ho visto giusto!
Cosa vorresti davanti agli occhi, ADESSO?
Cosa NON vorrei avere davanti agli occhi: la mascherina!!!!