Francesca Negri è giornalista e scrittrice con più di dieci libri al suo attivo; il suo blog Geisha Gourmet è seguitissimo e ha fondato Sabrage Academy, dove si racconta il vino attraverso l’antica arte della sciabolata. Sempre in viaggio per cantine, vive tra Trento e Bergamo. Quando può, scappa a Formentera.
Se ti dico gourmand eyes, così senza pensarci, a cosa li associ?
Burro, alici e champagne!
Occhi golosi, curiosi… i tuoi sono occhi che hanno visto tante persone, tante situazioni, tanta acqua – nel tuo caso vino! – sotto i ponti! Oggi, di cosa sei golosa, curiosa?
Ho la fortuna di aver trasformato una grande passione nel mio lavoro! Passione nata a 19 anni per colpa di un amore di quei tempi, che aveva un ristorante ed era sommelier; la domenica, il suo giorno libero, giravamo per ristoranti a stappare bottiglie di vino. Il mondo del vino è una di quelle cose che non finisce mai di stupirmi positivamente e di incuriosirmi; l’ altra cosa è mio figlio, perché i bambini hanno la capacità di cambiarti la vita, di trasformare il tuo concetto di amore e di femminilità: io mi sento più femminile ora di prima, con lui che mi dice quanto sono bella, mi osserva il trucco, attentissimo sempre, certo un bambino un po’ fuori dalla norma! E poi noi giornaliste siamo curiose nel dna, qualsiasi cosa con cui entro in contatto, mi desta curiosità.
Amore, cibo, vino: in ordine di preferenza, parliamone!
Tutte insieme, senza preferenza! Abbasso la gerarchia, per me non esiste incontro d’amore che non inizi con un calice di buon vino e qualcosa di buono da mangiare, la ritualità è estremamente sensuale, crea complicità e atmosfera, per finire nel happy end che noi speriamo. Stappare una bottiglia o cucinare per qualcuno è un potente atto d’amore e di seduzione.
L’amore è il sesso? Il sesso è l’amore?
Molti anni fa avrei dato una risposta diversa da oggi, avrei detto che l’amore è più importante del sesso, oggi ti dico 50/50; figlia unica di genitori anziani, sono stata cresciuta con mentalità conservatrice, che prevedeva l’amore e il principe azzurro. Ma io ero una ragazza indipendente e ho sempre combattuto per la mia affermazione personale; ho sposato mio marito perché mi ha lasciata libera di essere quello che volevo essere. Dopo la maternità mio figlio mi ha fatto capire cosa sia l’amore incondizionato, e ho anche capito che in un rapporto l’ingrediente del sesso è fondamentale: altrimenti è una società che funziona.
Un’esperienza d’amore che vuoi raccontare.
Ho sempre avuto storie lunghe, mai di pochi mesi, e quasi tutti i miei ex sono ancora amici. Quindi non ne vorrei scontentare qualcuno…
Un’esperienza di sesso da condividere con i lettori.
Da quando ho 18 anni vivo da sola e quindi non ho mai avuto bisogno di inventarmi luoghi e cose strane, c’era sempre il mio letto dove stare comodi, però posso dire che la mia fantasia è farlo fra le vigne, al chiaro di luna: mai dire mai.
Il sesso è stato come te lo eri immaginato da piccola? Meglio, peggio?
Da ragazzina mi immaginavo momenti romantici, non il fare sesso, non è stato una delusione, ma col tempo e la maturità ho imparato ad essere un po’ più egoista, mentre prima mi preoccupavo di più dell’altro, adesso mi preoccupo di me: so cosa voglio, come lo voglio e lo pretendo!
Live yummy è il tuo motto. Qual è la situazione perfetta del vivere yummy?
Per il mio vivere yummy di tutti i giorni, il motto vero è prendersi il piacere del cibo e del vino senza sensi di colpa, la nuova rivoluzione di noi donne oggi, è liberarci da tutti i canoni di un’educazione vecchia, ancora oggi sento definire un vino femminile o che il rosè piace solo alle donne, la donna deve bere poco e mangiare come un uccellino… io mangio e bevo ma ci tengo molto a me stessa, con lo sport faccio “running for wining”! I piaceri si possono prendere tutti con moderazione, a parte il sesso, che non ha controindicazioni e non fa ingrassare!
Il cibo può essere sensuale?
Assolutamente sì! A partire dalle modalità con cui lo mangi, gli chef con cui collaboro sostengono questa teoria, l’ostrica ha una sensualità data dalla sua forma e da come la mangi, ma fondamentalmente afrodisiaco è la persona con cui mangi o bevi, la situazione, il rituale, il protagonista è la persona e non il cibo, questa è la vera cosa che conta! E dunque anche pane e salame. Se abbinato con lo champagne, meglio.
Hai mai conquistato un uomo con il cibo vino? Racconta!
Ho preparato tante cene cuisine d’amour per i miei fidanzati, cucinare e stappare una bella bottiglia di vino è l’ingrediente fondamentale del mio modo di essere seduttiva, e mi stupisce rendermi conto che moltissime ragazze delle nuove generazioni non cucinano e non se ne intendono molto di vino, per me è incredibile non saper cucinare. Cucinare per sedurre è sempre stato un must, l’inizio di un appagamento di sensi per poi concludere in altro modo, il cerchio perfetto, puoi cucinare in lingerie, creare tutta l’atmosfera che vuoi, è bellissimo!
Cucinare insieme ad un uomo può essere erotico?
L‘unico uomo con cui ho cucinato era il primo fidanzato, lui era molto più esperto di me eravamo come l’executive chef e io la sua sous chef, mi ha insegnato un sacco di cose… anche se ogni tanto eravamo distratti da altro…
Tu e il vino, un rapporto d’amore che dura da decenni.
Io sono nata in Trentino, dove i bambini li crescono ad acqua e vino da quando hanno due anni, per essere sicuri che non siano astemi! Poi crescendo è diventato un grande amore: quando facevo turismo enogastronomico nel 1993-94 sognavo di conoscere i famosi produttori di tanti vini che bevevo e mi colpivano; il mio lavoro oggi è la realizzazione di questi sogni che avevo da ragazza, molti di quei produttori di vino oggi sono amici.
I tuoi vini preferiti?
Faccio fatica a rispondere, fra le bolle amo il metodo classico pas dosè, Giulio Ferrrari, Krug, Ruinart, Haderburg in Alto Adige ha bollicine straordinarie, amo i bianchi minerali, il Lugana meno fruttato possibile e adoro il Lambrusco, il vino più moderno in assoluto, easy chic, spensierato…. ma anche i rossi molto strutturati, non ho preclusioni.
Il codice erotico del vino secondo Francesca.
Svestire una bottiglia di bollicine è già un banco di prova di come sai svestire una donna. Trovo erotico e sensuale che un uomo faccia scegliere a te cosa vuoi bere, però io preferisco che chieda le mie preferenze e poi scelga lui. Chiedere significa che vuoi far piacere all’altra persona: misuro le persone anche da questo. Io mi sono comprata i calici di Piper Heidsieck, una limited edition che riproduceva una décolleté di Louboutin, bere in una scarpa così è molto sensuale. Bere vino e poi baciarsi, cosa c’è di meglio?
Berresti ad occhi chiusi?
Sì assolutamente, già fatto, se poi sono con una persona di cui mi fido, certo! Il rischio è suo se mi fa bere una cosa che non mi piace, mi – e si – rovina la serata!
La cosa più divertente che hai fatto da ubriaca.
Essendo stonata come diecimila campane, un karaoke con le mie amiche: divertente per me, ma di certo non per chi lo ha dovuto, suo malgrado, ascoltare!
Capelli dorati come il grano, pelle di pesca, labbra come susine…continua tu.
Occhi profondi come il vino, profondità metaforica e metafisica.
Cibo del cuore.
Pasta al pomodoro, senza alcun dubbio.
Bevanda del cuore.
Se per un rendez vous amoroso, champagne, lo ritengo il vino giusto per suggellare una grande occasione come il primo appuntamento.
Uomo del cuore.
Mio figlio che si chiama Leonardo James. Come Bond ovviamente, che ama lo champagne.