Per anni ce ne siamo andati in giro in barca, liberi, felici, vivendo mille avventureĀ in compagnia di marinai ognuno con una vena di follia. Da Gerardo, che durante il weekend di prova in Croazia, non capendo il perchĆ© dei disperati segni da terra, ha schiantato un’elica su una secca, Ā Ā “che volete che sia, centomila lire e passa la paura “…Un milione negli anni 90. A Enzo, pescatore sub bravissimo che tornava sempre con la cena…e l’unica voltaĀ che non aveva preso niente si inventĆ² che era caduto un turista dalle rocce,Ā si era inabissato proprio dove lui pescava e lui lo aveva tratto in salvo, era emerso- o forse prima era emerso? se lo era caricato sulle spalle sanguinante ed era andato a cercare soccorsi.Ā “Per questo non aggio pescato…” Ah, la fantasia napoletana, chi la batte? Poi Beppe, veneto, che nelĀ cucinino della barca rideva, improvvisamente e fragorosamente, da solo. Tutti con un tratto in comune: bravi a cucinare. Ma mentre gli altri due si consigliavanoĀ con noi, Beppe instauro’ una dittatura. Ovvero: io cucino e lavo i piatti, quindi si fa come dico io. ĆĀ cosƬ che alle Eolie con 40 gradi ho mangiato gulasch e polenta, che nella patria del cous cous Ā ho gustato risotti ai funghi e al radicchio, bevendo un robusto Teroldego rosso. A un certo punto della sera attaccava il menu su una colonnina, e zitti tutti. Ogni tanto, con grande nostro giubilo,Ā faceva gli gnocchi.Ā E quando l’amico burro-dipendente si impadroniva Ā della cucina,Ā venivano giĆ¹ madonne a ripetizione. Ma ci sono state anche le cene magiche, come quella del Redentore a Venezia in mezzo al Canal Grande,Ā una miriade di barche con cui scambiarci cibo ed emozioni…le cene in rada, illuminati solo dalla luce delle mie candele,Ā dagli altro chiamate il cimitero. No, non ho mai dato fuoco alla barca. Devo dire di averci provato solo una volta, seriamente.Ā Barca in porto,Ā usciamo da soli io e Mr Lustrini con un bel programma di snorkeling coccole e spaghettino che, dopo il lungo bagno, ci sta tutto. Preparo il sugo e, non so perchĆ©, decido di farlo flambĆØ.Ā Butto un goccio (forse piĆ¹ di UN goccio) di liquore, faccio saltare gli spaghetti in padella e, olĆØ, unāenorme fiammata va ad abbattersi sulla parete di plastica dietro ai fornelli, che da beige si trasforma in nero intensoā¦.Disperata corro in coperta ad annunciare il disastro che perĆ² viene accolto con assoluta flemma britannica. CāĆØ da dire che MrLustrini non ĆØ assolutamente attaccato alle cose, nĆ© le sue nĆ© quelle degli altri. Lāunica volta in cui lo ho visto leggermente alterato ĆØ quando ā sempre in barca – Ā noi fanciulle giocavamo a farci disegni con biro colorate sulla schiena e ci siamo appoggiate al divano di alcantara color panna, che ci ha restituito i nostri disegni in fotocopia. Beh, lƬ la flemma ĆØ un poā venuta meno, e sono riuscita a capire solo la prima parte della frase: āperchĆ© non andate Ā tutte Ā aā¦.ā ChissĆ che avrĆ voluto dire?