Eat&Love Part 5

CRACCO & ALTRE AVVENTURE IN TRASFERTA

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Un discorso a parte meritano colazioni, pranzi e cene in trasferta. Il ā€œnostroā€ Mr Lustrini ĆØ piuttosto tradizionalista, amante di pollo e peperoni e soprattutto del suo adorato spaghetto al pomodoro ed ĆØ dunque naturalmente diffidente verso le novitĆ . PensoĀ  che la vetta piĆ¹ alta lā€™abbia raggiunta quando al mio gioioso ā€œAmore, domani sera arrivi e ti cucino un bellā€™ossobuco!ā€ ha opposto Ā un ā€œma io non lo conoscoā€¦ā€, come se gli avessi proposto uno spezzatino di cavallette! Che poi, conoscendo il soggetto, non si capisce mai se ci fa o ci ĆØ.

Una sera Carlo Cracco, (nella foto, giovanissimo, con me) che io conosco da un numero immemore di anni, ha invitato a cena me e il mio Direttore di allora, Francesca Romana Mezzadri. Noi due reduci da un concerto di Giovanni Allevi al Blue Note e il nostro che recitava nel piĆ¹ importante teatro di Milano. Ho chiesto a Carlo se poteva venire con noi e naturalmente la risposta ĆØ stata un entusiastico si. Scrivo avvenimenti e luoghi per ricordarmi che TUTTI, prima, avevamo una VITA. Ā Ci troviamo da Carlo, che ci dĆ  il tavolo piĆ¹ prestigioso ā€“ era ancora in via Spadari ā€“ quello con vista cucina. Arriva lā€™antipasto, una scatola di caramello contenente insalata russa. Poi il primo, spaghetti dā€™uovo marinato e Ā ricci con polvere di caffĆØ, e per finire il Cremino al cioccolato e olive nere. Livello di tutti i piatti, altissimo. Francesca ed io, estasiate, mangiamo. Il nostro, muto, mangia. Ā Alla fine della cena arriva Carlo al nostro tavolo. Il mio Direttore e la sottoscritta, sperticati e sinceri complimenti. Lui ā€œAh Carlo, ma tu, a casa – Ā PAUSA –Ā  un bel piatto di spaghetti al pomodoro, ogni tanto, te lo fai???ā€Ā  E Cracco, preso alla sprovvsita… ā€œMa certo!!!!ā€ Una volta usciti, la sentenza ā€œAh Ā MarƬ, buono, maā€¦non me ce portĆ  piĆ¹!ā€ Ā E cosƬ abbiamo archiviato gli stellati!

Insieme abbiamo girato il mondo e alla fine gli ho fatto passare la fissazione dello spaghetto al pomodoro allā€™estero! Esattamente una sera quando a Las Vegas ĆØ arrivato un piatto dove ad ogni spaghetto corrispondeva uno spicchio dā€™aglio e il tutto costava come un vasetto di caviale!Ā  Quindi si ĆØ convinto ed ha iniziato, con molta prudenza, a provare di tutto. O quasi. Io, giornalista gastronomica per trentā€™anni, Ā sono curiosa, soprattutto allā€™estero e la mia parola dā€™ordine ĆØ: mi fai assaggiare? La risposta ĆØ sempre un secco no, seguito a volte da considerazioni del tipo: ā€œAhĀ  MarƬ (ODIO essere chiamata cosƬ)ma se non cā€™avessi paura delle malattie, andresti pure a mangiare nei tavoli degli altri!!ā€ Ā PerĆ² poi succede che lui sbaglia piatto, io no, e, facendo finta di nulla, mi mangia tutto!!! Inizia con Ā un vago ā€œche ĆØ quello???ā€ Ā Di sicuro un piatto che aveva schifato fino a due minuti primaā€¦e, cercando di distrarmi parlando, me lo finisce. Lasciando nel SUO piatto quello che LUI aveva scelto. Io sono patita degli etnici che, secondo me, soprattutto a Londra e a New York, sono fantastici! A New York avevamo trovato un gentlemenā€™s agreement, Ā andando sempre a cena da Asia de Cuba, bella location, sempre affollatissimo, cibo senza un qualsiasi nesso logicoā€¦ma tantā€™ĆØ, a lui piaceva. Lā€™ultima volta, dietro mie insistenti preghiere, mi ha portato a un sushi, consigliato dalla mia amica giornalista Carole Hallac. Ho visto il terrore nei suoi occhi. Io in estasi che continuavo ad ordinare e lui si ĆØ preso due piatti di tempura, nuvolette fritte che penso gli abbiano fatto solo un poā€™ di solletico allo stomacoā€¦E dire che in Italia il pesce crudo lo mangia. E spiegatemi perchĆ© a Copenhagen faceva puntualmente colazione, lui che adora i cornetti, con le aringhe affumicate!!!! Certi misteri sono davvero insondabili.

Unā€™altra volta a Londra, indirizzo fornitomi dai miei amici di IdentitĆ  Golose, ristorante indiano versione ā€œnouvelle cuisineā€. Io felicissima, lui con faccia da funerale, ma pronto al sacrificio estremo pur di accontentarmi. Io immersa nella lettura del menu in inglese, sento distrattamente che confabula col cameriere in italiano, e sparisce. Mentre io decido se mangiare un dahl destrutturato o samosa ripieni di coriandoli di frutto della passione, lui torna trionfante dalla cucina ā€œAh MarƬ, il cuoco ĆØ napoletano e me fa un risottino di pesce. Tu, magna pure le tue cose indiane!ā€

Devo dire perĆ², per essere giusta, che negli anni ĆØ diventato molto piĆ¹ ardito… e la mia cavia preferita per cocktail inventati sul momento, insalate strambe, primi curiosiā€¦Il prossimo, fra qualche giorno, sarĆ  un risotto con gamberi e gin. Quando lo faccio, ricetta!